“Eppur si muove” disse una volta qualcuno. Finalmente è al vaglio la legge che consentirà di iscriversi in due facoltà contemporaneamente, in modo tale da ottenere più titoli di studio nello stesso arco di tempo.
La Camera dei Deputati ha già dato l’approvazione con il 100% dei voti a favore, adesso non ci resta che aspettare il voto a favore anche del Senato per dare il via a questa piccola rivoluzione per la formazione universitaria.
Abrogazione dell’art. 142 del R.D. 1592/1933
Ad oggi, nella Costituzione italiana, è in vigore una legge risalente al periodo fascista, la quale recita:
“È vietata l’iscrizione contemporanea a diverse Università e a diversi Istituti d’istruzione superiore, a diverse Facoltà o Scuole della stessa Università o dello stesso Istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma del a stessa Facoltà o Scuola”.
Alessandro Fusacchia, relatore del nuovo provvedimento, si è espresso su questo regio decreto affermando che il divieto penalizza chi studia nel nostro Paese rispetto al resto d’Europa, giucando il sistema d’istruzione retrogrado. Questo è il motivo per cui si sta discutendo dell’abrogazione di questo articolo e della possibilità di conseguire più titoli accademici in contemporanea.
Doppio titolo doppia possibilità?
Se il provvedimento riceverà l’approvazione del Senato, finalmente, gli studenti potranno frequentare due corsi. Lauree triennali, lauree magistrali, master presso Università, Scuole di specializzazioni, Istituti Superiori ad ordinamento speciale, Atenei telematici e Istituti stranieri. Gli studenti potranno frequentare due corsi di laurea in contemporanea, di pari livello. Rimane di fondamentale importanza che si soddisfino i requisiti fondamentali per poterne avere accesso. La doppia istruzione e la possibilità di ottenere più titoli di studi sarà accessibile anche per chi voglia approfondire due ambiti completamente diversi.
Restano ancora validi:
- il divieto di frequentare lo stesso corso di laurea in due differenti Università;
- l’impossibilità di studiare per due dottorati di ricerca;
- l’esclusione di iscriversi ad un numero superiore di due corsi.
Nonostante il provvedimento non sia ancora in vigore, la fiducia è alta, la speranza è che la norma entri in vigore in previsione del prossimo anno accademico.
E per quanto riguarda i costi?
In più, i costi saranno contenuti. Per evitare che il privilegio sia solo dei più abbienti, sono previste esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie per reddito o per merito, degli studenti che ne possono accedere in base alle soglie Isee, su entrambe le iscrizioni.